Ciao Raffaella!

di Michele Masciale*

Con profondo dolore e grande partecipazione vorrei condividere con voi un ricordo eccezionale della Prof.ssa Raffaella D’Antonio, la nostra carissima Raffaella, diligente e amatissima docente dell’Istituto “G. Gasparrini” di Melfi.

In queste ore di tristezza e sconforto vorrei innanzitutto che giungesse alla famiglia e ai parenti tutti il sincero e profondo cordoglio mio e del Personale scolastico dell’Istituto.

Quando vedi persone speciali come Raffaella andare via lungo i sentieri del cielo, vorresti cambiare la Storia, vorresti voltare pagina e ricominciare daccapo, vorresti disegnare un destino diverso…

Ma così non si può; così non è stato.

Comprendiamo che non ci è dato altro che alzare lo sguardo a quel cielo e tendere la mano a chi va via, quasi a volerla trattenere, per regalarle un sorriso, per stringerla in un abbraccio senza fine.

Nel cuore, infatti, sentiamo Raffaella ancora tra noi. Percepiamo ancora la luce della sua solarità, il calore suadente della sua cordialità.

Sulle labbra trova forma la sola parola che possa davvero esprimere nel congedo il senso di ciò che è stato: è la parola “grazie”.

Del resto, sono tanti i motivi per cui noi tutti siamo grati a Raffaella, sia in ambito professionale sia in quello sociale ed amicale.

Io per primo riesco con difficoltà ad elencare le molteplici circostanze in cui Raffaella m’è stata accanto e mi ha aiutato nel dirimere questioni professionali, organizzative e personali.

Ma, tra gli altri, ho un debito di riconoscenza speciale nei confronti di Raffaella.

Fu lei, infatti, a chiedermi di dirigere quest’Istituto. Era il 2011.

Terminavo il mio servizio a Venosa ed ero incerto su quale sede scegliere per offrire la mia disponibilità alla dirigenza. Ebbene, lei era da diversi anni in servizio presso l’Istituto Alberghiero, nella vecchia sede di Contrada Ponticelli.

Volle incontrarmi subito, di persona, mi illustrò i problemi e le sfide dell’Istituto Alberghiero, che poi – com’è noto – sarebbe stato associato all’Istituto Gasparrini.

Mi incoraggiò ad accettare quella sede, puntando sugli aspetti positivi della scuola che meritavano di essere potenziati. Lo fece con la precisione e lo scrupolo di sempre, con la solarità e la cordialità che a tutti oggi manca.

Alla fine mi disse: “Michele, questa è la situazione. A te prendere o lasciare. Se accetti, puoi contare su di me e su tanti bravi colleghi che amano questa scuola”.

Io ho accettato e lei ha mantenuto la sua promessa.

Più tardi l’ho voluta mia stretta collaboratrice nello Staff di Presidenza.

Ed ora sono qui a ringraziarla per l’avermi sostenuto in quella scelta e in tutto quello che di buono e costruttivo è stato fatto.

Sì, non è dato a tutti i dirigenti avere la fortuna di disporre in Istituto della disponibilità di persone valide come Raffaella.

Noi tutti le siamo immensamente grati per ciò che di sé ha donato agli altri e alla scuola, senza remore, senza esitazione,con la franchezza e la fiducia che consentiva a tutti di migliorare e crescere nella verità e nel confronto paritario.

Raffaella era fatta così: quel che pensava lo diceva e quel che diceva lo faceva, con perseveranza e passione, a rischio di ritrovarsi sola a combattere le battaglie in cui credeva.

Era capace di accoglierti con naturalezza, mettendoti a tuo agio, percependo il tuo bisogno prima ancora che tu trovassi il tempo e le parole per manifestarglielo.

Perché il tempo di Raffaella era il tempo degli altri.

E tutto questo lo faceva con dolcezza e prontezza, senza vacuo sentimentalismo, badando al conforto psicologico e materiale di chi le era a fianco.

Diverse centinaia di studenti hanno beneficiato in questi lunghi anni delle sue lezioni, sempre chiare e puntuali, organiche e stimolanti, nelle quali l’attenzione ai ragazzi aveva la priorità su ogni freddo dettame programmatico, per concretarsi nell’apertura al dialogo educativo e nel fermo ed autorevole incitamento a formarsi in scienza e coscienza.

Abbiamo potuto così apprezzare di Raffaella le sue spiccate doti umane e professionali, la sua abilità nel pianificare l’attività scolastica, nella promozione costante del talento giovanile, per la formazione teorica e pratica, in termini di competenze spendibili nel mondo del lavoro e nella vita sociale.

Se il nostro Istituto oggi può vantare un credito singolare nello scenario formativo meridionale e nazionale è anche grazie al suo contributo, è anche grazie a tanti progetti ed iniziative che lei ha ideato e realizzato con competenza ed encomiabile dedizione.

Sì, tutto questo era Raffaella!

Raffaella sapeva gettare ponti tra la scuola e le famiglie, tra la didattica professionale e l’impegno sociale. I colleghi d’Istituto possono attestarlo con riconoscenza e, insieme con loro, sono pronti a farlo le famiglie dei suoi amati studenti.

Ovunque si trattasse di aiutare qualcuno – studente o genitore, malato o indigente che fosse – ebbene, Raffaella era lì presente, con tenacia e discrezione.

Posso dire con certezza che anche il suo impegno nel mondo sociale, a fianco dei sofferenti e dei meno abbienti, costituiva un termine di paragone edificante per molti altri cittadini della comunità melfitana.

Non sta a me giudicare la sua fede cristiana.

Posso tuttavia attestare con ammirazione la ricchezza e la larghezza dei segni d’umanità che la fede di Raffaella ha saputo dare a noi tutti, il che può forse bastare a dedurre la profondità e la fecondità di una testimonianza cristiana resa con limpidezza e coerenza.

Se, oltretutto, insegnare vuol dire lasciare un segno nel cuore dei ragazzi, possiamo dire che Raffaella, di segni, ne ha lasciati davvero parecchi.
E se è vero che si è insegnanti per sempre, è altrettanto vero che Raffaella lo è stato senza tregua e lo resterà per sempre.

Carissima Raffaella, puoi stare tranquilla. Hai smesso di soffrire. Hai combattuto con fede e tenacia la tua battaglia. È tempo ormai di ricevere il premio santo; di raccogliere il frutto eterno.

Le parole lasciano ora spazio al silenzio. È un silenzio colmo d’amore e gratitudine; un silenzio che colma le distanze e ci permette ancora di dialogare con te, tra amici e colleghi, come sempre.

Tiziano Terzani nel suo stupendo libro “La fine è il mio inizio” afferma:

…e ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte,chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.”

Sì, Raffaella noi saremo certi che tu ci sarai.

Noi siamo certi che sentirai risuonare lassù in cielo la campanella del Gasparrini.

E ti vedremo accorrere con la sollecitudine di sempre, perché anche per te inizierà ogni volta una giornata di luce e d’amore alla scuola del Buon Dio che hai tanto amato.

Ciao, Raffaella! Ti saremo per sempre grati. Non ti dimenticheremo mai!

*Dirigente scolastico – IIS “G. Gasparrini” di Melfi